Una delle prime cose che si scopre quando si ha un neonato è che il gioco non è solo gioco, soprattutto nei primi 36 mesi di vita.
In questa fascia d’età, il gioco libero, quello spontaneo, non programmato, senza regole e senza obiettivi, è uno degli strumenti più potenti per lo sviluppo emotivo e cognitivo.
È il gioco che non “insegna” nulla, ma in realtà insegna tutto.
Che cos’è davvero il gioco non strutturato?
Il gioco non strutturato è spontaneo, inventato dal bambino, non guidato dall’adulto e senza un risultato finale da raggiungere.
È il gioco in cui un cucchiaio diventa un microfono, una scatola un treno e un tappeto una giungla.
È importante perché nei primi tre anni il cervello si sviluppa a una velocità unica, il bambino costruisce le basi della sua sicurezza emotiva, nasce il senso di autonomia, si struttura la creatività e si forma la capacità di attenzione.
Nessuna attività preparata è potente quanto il semplice “esploro ciò che trovo”.
Nei primi mesi il gioco non è “gioco”: è il modo in cui il bambino conosce il mondo.
Non esistono attività giuste, esistono esperienze come osservare la luce di una finestra, battere un oggetto sul pavimento, esplorare con le mani e la bocca, rotolare, gattonare, arrampicarsi o ascoltare la voce della mamma.
Il ruolo del genitore in questa fase è di essere vicina al piccolo. Non serve intrattenerlo, il bambino non ha bisogno di essere guidato. Ha bisogno di sapere che il genitore c’è.
Il gioco libero è fondamentale perché permette al bambino di testare i suoi limiti, prendere decisioni da solo, superare piccole frustrazioni, sperimentare causa-effetto e sentirsi capace e competente.
Cosa può fare il genitore?
Diventare una presenza leggera che:
- Offre materiali semplici (scatole, cucchiai, tappi grandi, libri cartonati)
- Osserva senza dirigere
- Interviene solo se richiesto
- Non trasforma ogni gioco in una lezione (“contiamo insieme”, “fai come me”)
- Non dice “stai giocando nel modo sbagliato”
Il bambino impara da ciò che crea, non da ciò che riproduce.
Stimolazione vs relax
Oggi i bambini vivono in un mondo pieno di giocattoli interattivi, corsi precoci, attività strutturate e mille altri stimoli. Il rischio è quello di tenerli sempre impegnati.
In realtà, nella fascia 0-3 anni, l’eccesso di stimolazione è un problema più grande della noia.
Come riconoscere la sovrastimolazione?
- agitazione,
- difficoltà a concentrarsi
- richiesta continua di attenzioni
- fatica a dormire
- irritabilità
Il cervello del bimbo ha bisogno di pause, lentezza, vuoti da riempire.
Quando invece manca stimolazione?
Quasi mai. I bambini piccoli hanno una naturale spinta esplorativa, basta garantire un ambiente sicuro, una presenza accogliente e dei materiali adatti. Il resto lo faranno da soli.
Una routine semplice e serena di gioco libero può consistere nel preparare l’ambiente (pochi giochi, niente schermi, un tappeto),lasciare che il bambino giochi (il genitore è presente ma non dirige), rimettere a posto insieme e passare alla prossima attività.
La routine dà calma, il l gioco dà libertà e insieme costruiscono sicurezza.
Il miglior regalo che possa essere fatto a un bambino piccolo è spazio, tempo e fiducia.
Il gioco libero non è un vuoto, è un modo per dirgli: “Io credo in te. Puoi esplorare. Io sono qui.”
