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Nov

DENTIZIONE NEONATI

A cura di Redazione J BIMBI,

composta da mamme e redattrici esperte

Uno dei momenti più attesi dai genitori è sicuramente la crescita del primo dentino del proprio bimbo. La dentizione nei neonati è sicuramente un momento emozionante per i genitori ma è anche una fase fondamentale nella crescita e nello sviluppo del bambino, che lo accompagna a lungo, dai 6-8 mesi circa fino ai 30-36 mesi (per quanto riguarda i denti da latte).

 

CALENDARIO DELLA DENTIZIONE

La comparsa dei primi dentini da latte, i due incisivi inferiori, generalmente avviene tra i 6 e gli 8 mesi di vita e poi piano piano escono tutti gli altri dentini da latte: la dentizione terminerà verso i 30-36 mesi. Di seguito riportiamo il calendario standard della dentizione da latte, ma come sempre ogni bambino è a sé e può capitare di veder spuntare i primi dentini a 4 mesi, così come di dover aspettare fino ai 12 mesi e oltre.

  • Dai 6 mesi: primi due dentini, i due incisivi inferiori
  • Dai 10 mesi: i due incisivi superiori, seguiti da vicino dagli incisivi laterali superiori
  • Dai 14 mesi: gli incisivi laterali inferiori
  • Dai 16 mesi: i primi 4 molari (inferiori e superiori)
  • Dai 20 mesi: i canini superiori
  • Dai 24 mesi: i canini inferiori
  • Dai 30 mesi: i secondi molari.

In tutto i denti da latte alla fine della dentizione saranno 20, 10 per ogni arcata dentale (8 incisivi, 4 canini e 8 molari) e tenderanno a cadere intorno ai 6 anni, quando inizia la dentizione permanente o permuta. I denti permanenti saranno 32!

 

SINTOMI E FASTIDI DELLA DENTIZIONE

Ogni dentino deve tagliare la gengiva per uscire e questo provoca irritazione e fastidio nel neonato, anche se si tratta di un disturbo lieve e di breve durata. I genitori possono facilmente intuire quando stanno uscendo i dentini perché ci sono alcuni sintomi inequivocabili:

  • La gengiva si arrossa, è irritata e leggermente gonfia e spesso è visibile una linea bianca che segnala la presenza del dentino al di sotto della gengiva. Se si passa il dito sulla gengiva si può sentire una zona ruvida o dura in corrispondenza del dentino “nascosto”
  • Aumenta in modo evidente la salivazione
  • Il neonato tende a mordere o a strofinare qualunque oggetto sulle gengive per avere sollievo
  • La pelle intorno alla bocca si arrossa o si irrita
  • A volte il bambino può essere inappetente o preferire cibi di consistenza diversa rispetto al solito (solo cibi liquidi o solo cibi solidi)
  • Il sonno diventa irrequieto e nervoso, spesso spezzato da risvegli frequenti. Quando il bimbo è sdraiato c’è un maggiore afflusso di sangue verso le gengive, che acuisce il fastidio provato (come accade negli adulti, il mal di denti peggiora sempre quando ci si corica)
  • Il bambino risulta irritabile e un po’ infastidito, soprattutto la sera e la notte.
  • Le feci possono essere più morbide e acide (a causa dell’eccessiva salivazione), con conseguente irritazione nella zona del pannolino.

Sicuramente sono sintomi fastidiosi e il nostro bimbo ne risente: per qualche giorno le notti possono diventare più difficili e anche i momenti del pasto. È importante però ricordare sempre che si tratta di disturbi leggeri e transitori. Per alleviare i sintomi più fastidiosi, come il dolore alle gengive, si possono utilizzare i comuni massaggia gengive, dei giocattoli morbidi da mordicchiare che si possono mettere anche in frigorifero in modo da dare sollievo al bimbo con il fresco. Il rimedio più efficace è sicuramente la vicinanza della mamma o del papà e magari una poppata in più (dal biberon o dal seno).

Da sconsigliare vivamente l’utilizzo delle collanine di ambra, che oltre a non essere scientificamente validate, è anche pericoloso perché potrebbero rompersi ed essere ingerite o possono impigliarsi da qualche parte creando un rischio strangolamento.

 

DENTIZIONE E LEGGENDE METROPOLITANE

Tutti i medici sono concordi nell’affermare che la febbre non ha niente a che fare con la comparsa dei dentini: la febbre è legata a un’infezione e un neonato nel corso dei suoi primi tre anni di vita può avere la febbre frequentemente. Considerando che la dentizione copre una buona parte dei suoi primi tre anni di vita, può capitare che si abbiano episodi di febbre in concomitanza con l’eruzione di un dentino, ma si tratta di coincidenze.

Diverso è invece il caso della tosse e della diarrea associate alla dentizione.

Anche la tosse e il raffreddore, come la febbre, sono patologie di origine virale o batterica e poco hanno a che fare con la dentizione. È vero però che la salivazione eccessiva può causare un accumulo di secrezioni in gola durante la notte. Quando il bambino alla mattina torna in posizione eretta tutte queste secrezioni accumulate vengono eliminate attraverso la tosse, che appare catarrosa. Non si tratta di una tosse di origine virale ma di una tosse causata dall’eccessiva salivazione.

Anche la diarrea, o per meglio dire la comparsa di feci più liquide nel corso della giornata sono legate alla dentizione per via dell’aumento della salivazione: le secrezioni salivari vengono ingerite e contribuiscono alla produzione di feci più morbide e acide, che spesso provocano anche un’irritazione cutanea in zona pannolino. A volte anche il cambio di alimentazione può incidere: il neonato infastidito dal dolore alle gengive può rifiutare per qualche giorno i cibi solidi, preferendo cibi liquidi o latte, andando anche a influire sulla consistenza delle feci.

 

DENTIZIONE E SUCCHIETTO

La suzione è un istinto naturale del bambino, che gli permette di nutrirsi ma è anche un’attività che gli infonde tranquillità e sicurezza, stimolando la produzione di serotonina. La suzione non nutritiva (che avviene al di fuori delle poppate) ha effetti positivi sulla regolazione del battito cardiaco, l’ossigenazione, la respirazione, la digestione e i comportamenti sia da sveglio che durante il sonno. La suzione tende a scaricare tensione e stress ed è efficace contro il dolore. Ecco perché non è un male favorire l’utilizzo del succhietto – se già utilizzato – anche durante la dentizione, visto che aiuta ad alleviare il dolore e a tranquillizzare il bambino.

Non bisogna temere che l’utilizzo del succhietto possa alterare l’uscita dei dentini o il loro posizionamento nella bocca: fino ai 24 mesi se si sceglie un buon succhietto ortodontico non si crea nessun problema allo sviluppo della bocca del bambino. Dopo i 24 mesi è bene iniziare a moderarne l’utilizzo per arrivare a toglierlo entro i 36 mesi, proprio per non interferire con il corretto sviluppo dell’arcata dentale.
I succhietti J BIMBI hanno un’esclusiva tettarella ortodontica simmetrica (a goccia) con base sottile che permette la chiusura completa della bocca e che si appiattisce se viene schiacciata contro il palato: in questo modo non si ha nessun rischio di malocclusioni dentali o di influenze negative sulla forma del palato.

LEGGI I CONSIGLI DELLA NOSTRA GUIDA PEDIATRICA