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Mag

MANGIO BENE SE…

A cura di Morena Drago,

specializzata in pedagogia neonatale, consulente per l’abbandono dolce del pannolino e del ciuccio

In questo articolo vediamo come consentire al bambino di approcciarsi serenamente alla tavola, secondo i suoi tempi fisiologici.

Solitamente è il pediatra a fare un’accurata valutazione del bambino per capire se è pronto ai primi assaggi, considerando la sua età, la sua posizione e la postura della lingua.

Il riflesso di estrusione: un alleato per la sicurezza del bambino, che non va d’accordo con lo svezzamento.

Uno degli aspetti più importanti per capire se un bambino può iniziare le prime esperienze con il cibo, solido o semi-solido, riguarda il riflesso di estrusione.

Che cos’è il riflesso di estrusione?

È un riflesso arcaico neonatale, cioè un riflesso innato presente in tutti i bambini sin dalla nascita. Infatti, il corpo umano è programmato per la sopravvivenza, pertanto siamo dotati di sistemi di sicurezza che permettono al neonato di proteggersi. Nello specifico, il riflesso di estrusione è un riflesso involontario che si attiva in risposta ad uno stimolo esterno.

Ce ne accorgiamo se provando a mettere un cucchiaino in bocca a un neonato, anche vuoto, lui prontamente lo spingerà fuori, senza ingerirne il contenuto, qualora il cucchiaino fosse stato pieno.

A partire dai sei mesi in poi (circa, ricordiamoci che l’età è solo un indicatore, ogni bimbo segue i propri ritmi di crescita), questo riflesso inizia lentamente a sparire.

Verificare l’assenza di questo riflesso consentirà al tuo bambino di vivere i primi approcci alla tavola serenamente, diversamente le prime esperienze con il cucchiaino possono essere vissute come una innaturale intrusione.

Gag reflex ci salva dal soffocamento, ma se ancora presente non permette al bambino un approccio positivo con il cibo.

Se forzatamente introduciamo il cucchiaino in bocca e lasciamo che la pappa si depositi nella parte posteriore della lingua, si potrebbe attivare il gag reflex, riflesso faringeo involontario che impedisce il soffocamento. Come il riflesso di estrusione, anche questo è una sicurezza per il neonato, che lo protegge dall’ingerire cibi o oggetti, ma provoca contati di vomito.

La posizione seduta ci fa capire che il bambino può interessarsi spontaneamente al cibo.

Un altro elemento importante da osservare è la postura del bambino. Come abbiamo già visto nel nostro articolo “POSIZIONE SEDUTA NEI NEONATI: QUALI SONO I RISCHI PER LA POSTURA?” non anticipare la posizione seduta, e tantomeno forzarlo a mantenerla, è un elemento determinante anche per quel che riguarda l’approccio all’alimentazione complementare o allo svezzamento.

Stare in posizione seduta e tenere la testa dritta ci fa capire che il bambino ha una maturazione tale per avvicinarsi alla tavola e avere una esperienza positiva e gradevole con il cibo, che faccia partire spontaneamente la curiosità di portarsi gli alimenti alla bocca, in quanto in questo caso sviluppo fisico e sviluppo cognitivo sarebbero allineati!

La coordinazione oculo-manuale è una grande alleata di tutti i bambini perché gli permette di fare da sé, evitando sgradite intrusioni forzate del cucchiaino.

Ad arricchire i requisiti per un approccio positivo all’alimentazione c’è anche la coordinazione oculo-manuale: coordinare occhi e mani, afferrare il cibo autonomamente e portarselo alla bocca, consente al bambino un’esperienza attiva, partecipata e positiva, rendendo il momento a tavola molto piacevole e perché no, divertente! Sappiamo quanto un bambino adori fare da solo!

Ultimo, ma di certo non meno importante, se il bambino vive con difficoltà i momenti legati al pasto, si va anche a minare la relazione genitore-bambino, in quanto quest’ultimo si ritrova a fronteggiare una mamma o un papà che gli propinano con una certa insistenza qualcosa per cui lui non ha ancora interesse, non capirebbe perché avviene questo, trovandolo innaturale, rischiando anche di dare al pasto una connotazione negativa.

Quindi, se banalmente state provando a dare i primi omogenizzati o la frutta fresca grattugiata al vostro bambino e vi ritrovare in una delle seguenti affermazioni “respinge il cucchiaino” o “gli vengono i conati di vomito”, che fare?

Cari genitori, il tempo è un grande alleato.

Quando sono così piccoli i bimbi fanno grandi cambiamenti in poco tempo. Attendete qualche settimana, periodo nel quale il vostro bambino compirà ulteriori conquiste neurologiche, pian piano i riflessi arcaici svaniranno e il vostro piccolo controllerà sempre di più il busto e il movimento di braccia e mani.

Un bambino che arriva pronto alla tavola e interessato veramente al cibo potrà vivere con serenità e spensieratezza la sua esperienza con l’alimentazione semi-solida e solida!

prime esperienze a tavola